Come si svolge la cura

Il mio metodo


La psicoterapia (talking cure) ossia la cura attraverso il parlare, è strumento utilizzato da psichiatri, psicoanalisti e psicologi per il trattamento dei disturbi emotivi e della personalità.

L’ etimologia del termine è cura della “mente” dal greco ψυκη: anima, spirito vitale e θεραπεια: curare.

parallax background

L'anima come forza che dà vita e muove le cose

La psicoterapia riformula rispetto alle esigenze dell’uomo moderno l’idea di anima (analogamente alla tradizione filosofica) come forza che dà vita e muove le cose.

Nell’800 allo studio dell’anima si sostituisce quello della mente che propone una costante oscillazione tra pensiero e cervello, tra coscienza, soggettività e materia.

Freud e la psicoterapia

Storicamente la psicoterapia comincia con Freud agli inizi del 900 con la tecnica delle libere associazioni da cui scaturì la psicanalisi come prima modalità terapeutica vera e propria. Nessuno prima di Freud aveva pensato alla possibilità di usare le parole quindi la relazione interpersonale in senso terapeutico con pazienti vigili, diversamente dall’ipnosi dove lo scambio terapeutico avveniva col paziente in stato di “trance”.


Psicoanalisi: l'osservatorio dei fenomi lingistici

La psicoanalisi rappresenta perciò l’osservatorio privilegiato di fenomeni linguistici che caratterizzano qualsiasi relazione umana. Il linguaggio è profondamente intriso di vita in uno scambio diretto e costante con l’esperienza sensibile, sentimento importante nell’orientare la ricerca di una rappresentazione di sé in cui si sovrappongono elementi di familiarità ed estraneità in un processo aperto tra interno ed esterno, tra noto ed estraneo.

Trasformare l'inquietudine in creatività

La psicoterapia diventa un tentativo di rappresentare col linguaggio la complessità della nostra esperienza tra vissuti ordinari ed eventi inattesi trasformando l’inquietudine e l’angoscia in fonti di creatività. La nostra mente si ammala quando si resta prigionieri del linguaggio, quando si dimentica che quello che si pensa è solo una possibilità fra molte altre. La malattia mentale implica l’impossibilità di pensare e di agire. Serve allora una guida che mostri nuove possibilità, che, senza suggerire, offra delle alternative. La talking cure ha come scopo primario quello di mostrare al paziente come muoversi autonomamente in tutte le aree del linguaggio, orientandosi nell’ambiente in cui già vive. La talking cure consiste nel riportare la persona sofferente alla complessità creativa del linguaggio quindi alla possibilità di nuove soluzioni e cambiamenti.

Pensare è una delle attività umane più difficili

Il terapeuta che mostra al paziente una via d’uscita, un modo alternativo di risolvere un problema compie contemporaneamente un’azione ovvia e straordinaria. Ogden paragonando il linguaggio alla musica sostiene che tra le parole del dialogo analitico ci sono la rêverie del paziente e dell’analista che mettono in comune i loro linguaggi privati per costruire una lingua condivisa, pur nella disparità dei ruoli: all’analista spetta il compito di curare e quindi di indicare al paziente nuove strade di espressività.

Il linguaggio

Il Linguaggio quindi non è solo medium comunicativo (“Il terzo analitico”) ma al contempo è mezzo attraverso cui l’esperienza terapeutica prende vita. “(…) Non esiste un paradigma ideale per il colloquio analitico, ma l’analista e l’analizzando esprimono qualcosa che devono inventare per se stessi (Ogden,2008)”.

Il parlare di argomenti lontani dall’analisi (libri, film, spettacoli, politica, qualsiasi altro argomento introdotto dal paziente) è in realtà una preziosa opportunità, una forma di sognare da svegli. Questa nuova esperienza apre progressivamente nuove occasioni nella relazione terapeutica conducendo il paziente ad acquisire la possibilità di parlare al posto del sognare. Il “terzo analitico” corrisponde a un vero e proprio soggetto inconscio che aggiungendosi all’inconscio del paziente e a quello dell’analista, pur senza sostituirli, si genera in modo unico e irripetibile in ogni relazione analitica. Questa “terza area” contribuisce così allo sviluppo della possibilità di sognare durante lo svolgimento della cura e alla possibile condivisione della mente del paziente e dell’analista per poter sognare prospettive nuove o mai realizzate prima nella propria esistenza.

Gli step che seguiremo insieme

Il primo step

Il primo passo da compiere è quello di contattare la Dottoressa e fissare un appuntamento nel giorno e nell’ora da concordare insieme

Seguiranno i colloqui di valutazione del caso relativi a:

Cosa succede dopo i primi tre colloqui?

Come procederemo grazie ale informazioni condivise

Alla fine dei tre colloqui verrà comunicato, grazie alle informazioni condivise, se c’è indicazione o meno ad una terapia di sostegno o ad una psicoterapia ad indirizzo analitico.

  • Inizio terapia
    Se il paziente accetta l’indicazione terapeutica si comincia, applicando le modalità concordate più adatte al suo caso

  • Sviluppo terapia
    Sviluppo di nuove modalità di reazione tra cui il paziente sarà libero di scegliere per affrontare le problematiche che hanno portato al disagio

  • Avvio alla guarigione
    terapia vengono portate all’esterno: comincia una nuova vita priva di quello che il paziente considerava, all’inizio della terapia, un dolore insanabile

Una volta accettata l’indicazione terapeutica si potranno stabilire le modalità più opportune per il paziente di occupare l’ambiente della terapia. Il paziente è libero di esprimere associativamente tutte le cose che gli vengono in mente. Hanno una grossa importanza i sogni che il paziente può cercare di ricordare anche prendendo qualche appunto o registrando. Non ci si deve spaventare se i sogni tardano a comparire nella memoria cosciente.

Durante la prima parte della terapia, il paziente non potrà fare a meno che ripetere gli schemi abituali nelle sue relazioni significative trasferendo ciò che prova sul terapeuta. Dalle parole del terapeuta completamente diverse da quelle che è abituato a sentire comincerà a pensare che il suo malessere non è una prigione mentale, ma le modalità di reazione alle varie problematiche sono tante e diverse tra cui è libero di scegliere.

Avvio alla guarigione: una volta che il paziente si sentirà libero di sperimentare nuove emozioni anche in risposta a situazioni abituali e ripetitive esporterà fuori dall’ambiente terapeutico quanto ha già sperimentato in un ambiente protetto. E allora che potrà scegliere di cominciare una nuova vita priva di quello che per lui costituiva un dolore insanabile.

parallax background


Richiedi informazioni

Iniziare un percorso può aiutarti a mettere ordine nella tua vita.

Sarò felice di conoscerti e di esserti di supporto.

Per prenotare il tuo appuntamento o per richiedere informazioni, puoi compilare il form sottostante, oppure utilizza i seguenti contatti:

Tel.: +39 335 61 41 581
E-mail: framoscatos@gmail.com

Contact Us